Il concordato preventivo biennale debutta nel sistema fiscale italiano a seguito del D.Lgs. N. 13 del 2024. L'accesso è riservato ai contribuenti ISA e forfetari che non presentano clausole di esclusione e permette agli stessi di concordare con il Fisco, il proprio reddito e la relativa tassazione. Scopri i vantaggi per contribuenti e professionisti fiscali.
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è uno strumento introdotto con la riforma fiscale del 2023-2024 e disciplinato dal D. Lgs. n. 13 del 12/02/2024, che permette ai contribuenti di concordare preventivamente con l’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle imposte dovute per un periodo di due anni (2024 e 2025). Questo meccanismo mira a semplificare il rapporto tra contribuenti e fisco, incentivando l'adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi.
La disciplina riguarda imprese e lavoratori autonomi i quali concordano in via preventiva il proprio reddito d’impresa o professionale e il valore della produzione IRAP da dichiarare nel periodo oggetto di concordato; su detto reddito sono liquidate le imposte, a prescindere dal reddito effettivamente conseguito.
L’Agenzia delle Entrate, sulla base anche del reddito dichiarato nell’esercizio 2023, elabora una proposta di reddito “caratteristico” che può essere accettato o meno dal contribuente. La proposta da parte del Fisco avviene sulla base di una metodologia di calcolo definita dal decreto del MEF del 14/06/2024; il calcolo tiene conto di molteplici elementi esplicitati nell’allegato al decreto stesso.
ll CPB non produce effetti ai fini IVA mentre ha effetti ai fini previdenziali, fermo restando la possibilità di versare i contributi sul reddito effettivo. I soci e associati a studi professionali che agiscono in trasparenza fiscale sono vincolati all’eventuale accettazione della proposta di reddito concordato.
In questo contesto appena descritto appare chiaro che i contribuenti che aderiscono al concordato preventivo biennale possono sfruttare diversi vantaggi come:
Alla luce dei vantaggi offerti dal Concordato Preventivo Biennale (CPB) ai contribuenti, anche gli studi professionali che si occupano di consulenza fiscale e contabile possono approfittare dell'interesse generato da questa nuova materia di compliance fiscale. Come ad esempio:
1. Semplificazione della Gestione ContabileIl CPB permette di concordare anticipatamente le imposte dovute per un periodo di due anni, riducendo la complessità della gestione fiscale. Questo consente ai consulenti di pianificare meglio le attività contabili e fiscali dei propri clienti, migliorando l'efficienza e riducendo gli errori.
2. Maggiore Prevedibilità e Pianificazione FiscaleCon il CPB, le imposte sono stabilite in anticipo, il che offre una maggiore prevedibilità e una migliore pianificazione finanziaria a lungo termine, nel caso di consulenze estese alla gestione aziendale. Il processo di valutazione economica dei risultati raggiunti, basato sui dati contabili dichiarati, permette ai consulenti di avere un quadro più chiaro e dettagliato delle performance economiche dei propri clienti, facilitando così analisi più accurate e decisioni strategiche informate.
3. Riduzione dei Rischi di Contestazioni FiscaliIl concordato preventivo riduce il rischio di contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, in quanto le imposte sono concordate e accettate anticipatamente. Questo diminuisce la probabilità di controlli e sanzioni, garantendo una maggiore tranquillità per i consulenti e gli assistiti.
4. Efficienza nella Dichiarazione dei RedditiLa dichiarazione congiunta con il modello ISA semplifica il processo di dichiarazione dei redditi, permettendo ai consulenti di gestire più facilmente e rapidamente le pratiche fiscali dei propri clienti. Questo risulta in un risparmio di tempo e risorse.
È possibile raggiungere un maggior grado di efficienza, utilizzando un software gestionale di studio che integri la gestione del Concordato Preventivo Biennale, nell'area dei dichiarativi come Passcom, il software per commercialisti di Passepartout.
Il CPB incoraggia un adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi, facilitando il rapporto tra contribuenti e fisco. I consulenti possono così concentrarsi maggiormente sulla consulenza strategica piuttosto che sulla risoluzione di problematiche fiscali e amministrative.
6. Miglioramento della Relazione con i ClientiOffrire un servizio di gestione fiscale che include l'opzione del CPB può migliorare la relazione tra consulenti e clienti, dimostrando pro-attività e competenza nel garantire una gestione fiscale ottimizzata e senza sorprese.